Medicina su misura. Il seminario di SPI CGIL e AUSER Taranto

Le differenze di genere, nel settore della cura e in generale della sanità, sono una scoperta recentissima. Per anni la medicina è stata androcentrica, e poco importava se le donne avevano caratteristiche o esigenze differenti o rischiavano di vedere castrate le proprie possibilità di diventare madri.

Oggi il tema della salute femminile, ma anche quella transgender, o valutata in base alla condizione sociale, culturale ed economica, incontra altra sensibilità, ed è per questo che martedì scorso (20 giugno) nella sede della Camera di Commercio di Taranto, grazie allo SPI CGIL (segreteria e coordinamento donne) e all’AUSER, esperti, medici, epidemiologi, si sono dati appuntamento per parlare di trattamenti terapeutici, incidenze e quadri clinici in cui le differenze biologiche, ma a volte anche socio-economiche e culturali, hanno un peso rilevante.

Si tratta di una discussione sulla salute su misura e potrà apparire fuori contesto mentre discutiamo ancora dell’ordinario relativamente all’offerta sanitaria, all’organico sottodimensionato nelle strutture pubbliche o alle liste d’attesa – afferma Paolo Peluso, segretario generale dello SPI CGIL di Taranto – ma in realtà riconoscere l’esistenza delle differenze ci pone oggi nella condizione di programmare al meglio anche le risorse e le risposte ai bisogni di salute di tutti.

Un approccio di genere nella pratica clinica – secondo Antonella Candito componente della segreteria dello SPI tarantino – che consente di promuovere l’appropriatezza e la personalizzazione delle cure ma anche di generare un circolo virtuoso con conseguenti risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale.

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